USSA: “No agli appalti nel mondo dell’associazionismo sportivo”

Risale a pochi giorni fa l’appello delle organizzazioni sociali, che hanno sottolineato a gran voce come il metodo dell’appalto in questi contesti non possa essere la soluzione migliore, spingendo invece verso una “co-progettazione” e una “co-programmazione”.

“Crediamo fermamente che questo ragionamento debba essere esteso anche al mondo dell’associazionismo sportivo – spiega il presidente di USSA, Paolo Trotter –, gli appalti non garantiscono giocoforza gestori di qualità e, anzi, rischiano di incidere negativamente sulle attività che vedono coinvolti, nel nostro caso, molte ragazze e ragazzi”.

Chiaro esempio è quello relativo a una delle società affiliate di USSA, il Centro Tennis, che rischia di perdere la gestione dei campi di via Parma: “In gare d’appalto di questo tipo un’associazione come la nostra difficilmente potrà mai essere competitiva – afferma il presidente del CT USSA, Giovanni Romano –, in questo caso, però, a stupire è anche l’assoluto caos che sta emergendo dalla gestione della gara: al momento ci ritroviamo ad essere “gestori non gestori”, in quanto la proroga è scaduta e la gara di fatto non si è ancora conclusa”. Il Centro Tennis ha infatti presentato un’offerta al Comune di Bolzano di 104.000 euro su base sessennale, seguita da un’offerta al ribasso del 99,9% presentata da un secondo partecipante arrivato da fuori provincia: “Per questo motivo la gara è stata sospesa, in quanto l’offerta anormale ha portato all’apertura di un subprocedimento per la verifica del ribasso offerto”, precisa Romano.

Anche SSV BOZEN (la più grande Associazione sportiva Dilettantistica di Bolzano), a voce della sua presidentessa Evi Seebacher, condivide appieno la presa di posizione di USSA e “auspica per il futuro che il mondo sportivo sia maggiormente salvaguardato dalle istituzioni, perché è in gioco il futuro dei nostri ragazzi”.

“Si tratta di tecnicismi e procedure che finiscono per andare a discapito dell’attività offerta e degli utenti che ne usufruiscono – conclude Trotter –, con il rischio per la città di ritrovarsi con contratti pluriennali e vincolanti stipulati con gestori magari poco calati nel territorio, senza alcuna garanzia di efficienza”.

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